La cittadinanza italiana iure sanguinis. Lo ius sanguinis
La cittadinanza italiana iure sanguinis è un tema sempre più di attualità, soprattutto per chi ha antenati italiani e desidera ottenere la cittadinanza, ma occorre capire cosa significhi il termine “Ius Sanguinis“.
Il riconoscimento di questo status si basa sul principio della discendenza, ovvero il diritto di una persona a diventare cittadino italiano in virtù dell’origine di un suo antenato.
Tuttavia, il processo per ottenere la cittadinanza iure sanguinis è complesso e a volte lungo.
In questo articolo approfondiremo i requisiti, i documenti necessari e l’iter da seguire per ottenere il relativo riconoscimento della cittadinanza italiana. Inoltre forniremo informazioni sul supporto legale necessario per coloro che desiderano richiederla.
Lo “ius sanguinis”: cosa significa e come funziona?
La cittadinanza italiana attraverso lo “ius sanguinis” è una procedura di riconoscimento della cittadinanza basato sul concetto di origini e discendenza. Il descritto principio è fondato su quanto è scritto nella Costituzione Italiana, secondo cui “la cittadinanza si acquista per nascita da genitori entrambi italiani, ovvero da uno solo dei genitori se l’altro è ignoto o apolide”.
In considerazione di questo fondamento, il legislatore ha stabilito che se un individuo ha un antenato italiano, può conseguire il diritto di diventare cittadino italiano.
Come può uno straniero ottenere lo “status”
Per ottenere la cittadinanza italiana iure sanguinis, è necessario seguire un preciso iter burocratico e presentare una serie di documenti che dimostrino la propria discendenza italiana.
Una volta raccolti tutti i documenti necessari, il richiedente deve presentare la relativa domanda presso il Consolato italiano competente per il territorio in cui risiedeva l’avo.
Il processo di riconoscimento può richiedere diversi mesi, a seconda dei tempi di attesa delle autorità italiane. Inoltre, è possibile richiedere il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis anche all’estero tramite l’ambasciata o il consolato italiano nel Paese in cui si risiede.
I requisiti per ottenere la cittadinanza italiana iure sanguinis
Per ottenere la cittadinanza italiana iure sanguinis, esistono alcuni requisiti che devono essere soddisfatti.
Innanzitutto, il richiedente deve dimostrare di avere un antenato italiano (genitore, nonno o bisnonno) che abbia mantenuto la cittadinanza italiana e che non l’abbia mai persa.
È importante sottolineare come, per lo Stato Italiano e per il Ministero degli Interni, la cittadinanza può essere trasferita solo tramite la linea di sangue paterna, salvo che la discendenza di linea materna sia avvenuta dopo il 1948. Ovvero per coloro che sono nati dopo l’anno di costituzione della Repubblica Italiana, quando lo Stato ritiene che le donne italiane hanno ottenuto il diritto di trasmettere la cittadinanza ai propri figli.
Sulla questione tuttavia è intervenuta la Corte di Cassazione, con una sentenza a Sezioni Unite n.4466/2009, ha riconosciuto il diritto ad ottenere la cittadinanza italiana jure sanguinis in sede giudiziale anche per i discendenti per via materna nati prima del 1948.
In ogni caso, per ottenere il riconoscimento, il richiedente deve dimostrare che il suo avo non abbia rinunciato alla cittadinanza italiana o di non averla mai persa per motivi legali (ad esempio per condanne penali).
Nell’ipotesi inversa, sarà necessario presentare una richiesta di ri-acquisizione della cittadinanza italiana prima di poter procedere con la richiesta di riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis.
Infine, va precisato che il richiedente deve essere maggiorenne e in possesso di una documentazione completa e certificata.
La documentazione deve essere in grado di dimostrare la propria discendenza.
In generale, è consigliabile rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto della cittadinanza italiana per avere maggiori informazioni sui requisiti specifici e sulle procedure da seguire per ottenere la cittadinanza iure sanguinis.
In ogni caso, è importante prepararsi bene e raccogliere con cura tutti i documenti necessari per evitare ritardi nel processo di riconoscimento della cittadinanza italiana.
I documenti necessari per richiedere la cittadinanza italiana iure sanguinis
Vediamo a questo punto, quali sono i documenti richiesti per conseguire il diritto in questione.
- la copia integrale dell’atto di nascita dell’avo italiano emigrato all’estero, rilasciato dal Comune italiano nel quale nasceva;
- gli atti integrali di nascita di tutti i suoi discendenti in linea retta, compreso quello della persona che chiede la cittadinanza ;
- l’atto integrale di morte dell’antenato italiano ;
- l’atto di matrimonio dell’antenato italiano emigrato all’estero;
- gli atti di matrimonio dei suoi discendenti in linea retta;
- il certificato rilasciato dalle competenti autorità estere dove l’avo era emigrato, con attestazione che il predetto avo non acquistò la cittadinanza dello Stato estero di emigrazione prima della nascita dell’ascendente del richiedente. (In sostanza occorre, una continuità che non deve essere esclusa dalla perdita della cittadinanza prima della nascita dell’ascendente di chi fa richiesta);
- le copie autentiche di eventuali sentenze o atti di separazione o divorzio delle persone che richiedono la cittadinanza;
- il certificato di residenza del richiedente (soprattutto se la richiesta avviene in via amministrativa);
- Altri documenti caso per caso.
Ulteriori informazioni
– Va precisato che i documenti sopra elencati che sono stati formati all’estero, devono essere tradotti in lingua italiana e muniti di legalizzazione consolare (o con Apostille, se lo Stato in questione aderisce alla Convenzione dell’Aja del 1961).
– È importante assicurarsi che gli atti siano completi e che contengano tutte le informazioni necessarie per dimostrare la discendenza italiana. Inoltre, se uno degli antenati italiani ha cambiato nome o cognome durante la vita, sarà necessario presentare anche i documenti ufficiali che attestino il cambiamento.
Questo vale anche nel caso in cui uno dei discendenti abbia cambiato nome o cognome per matrimonio o adozione.
Va sottolineato che ogni documento presentato deve essere originale o una copia integrale.
In alcuni casi, potrebbe essere necessario ottenere certificati aggiuntivi, come ad esempio il certificato di residenza degli antenati italiani o il certificato penale del richiedente. Infine, è consigliabile preparare una lista completa dei documenti necessari e verificare con attenzione i requisiti specifici richiesti dal Consolato italiano prima di presentare la domanda di riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis. In questo modo si eviteranno ritardi nel processo di riconoscimento della cittadinanza italiana.
Il processo di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis
Il processo di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis può essere divtue tipi: A) quello amministrativo, B) quello giurisdizionale.
A) La procedura amministrativa.
Questo iter puo chiedere diversi mesi, a seconda dei tempi di attesa delle autorità italiane. Una volta che il richiedente ha raccolto tutti i documenti necessari, deve presentare la domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis presso il Consolato italiano competente per il territorio in cui risiede.
Il Consolato esaminerà attentamente la documentazione presentata dal richiedente e potrebbe richiedere ulteriori informazioni o documenti aggiuntivi per verificare la propria discendenza italiana. In alcuni casi, potrebbe essere necessario richiedere informazioni alle autorità italiane o ai comuni italiani dove sono stati emessi gli atti degli antenati.
Una volta completata la valutazione della documentazione, il Consolato comunicherà al richiedente se la sua domanda di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis è stata accettata o respinta.
– Come richiedere il riconoscimento iure sanguinis all’estero
Il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis può essere richiesto anche all’estero tramite l’ambasciata o il consolato italiano nel paese in cui il richiedente risiede.
In questo caso, il processo è simile a quello seguito in Italia, ma con alcune differenze legate alla documentazione richiesta.
In particolare, il richiedente dovrà presentare gli stessi documenti richiesti in Italia, legalizzati dalle autorità del paese in cui sono stati emessi e successivamente tradotti in italiano da un traduttore giurato.
Tuttavia, potrebbe essere necessario fornire ulteriori documenti per dimostrare la propria residenza nel paese estero e la regolarità della propria situazione giuridica. Inoltre, è importante considerare che le procedure possono variare a seconda del paese in cui si risiede e delle specifiche disposizioni delle autorità italiane locali.
Per questo motivo, è consigliabile contattare l’ambasciata o il consolato italiano nel paese estero per avere maggiori informazioni sui requisiti specifici e sulle procedure da seguire.
B) La procedura giurisdizionale
La richiesta della cittadinanza iure sanguinis può avvenire con un procedimento giudiziario e rappresenta attualmente la modalità più rapida per conseguire il risultato.
Va precisato che, in realtà, i discendenti di avi italiani che chiedono la cittadinanza per via materna hanno, come unico strumento idoneo, l’azione giudiziaria. Questo in considerazione di quanto osservato prima circa la discendenza dalla linea di sangue materna.
I discendenti per via paterna, invece, potrebbero seguire la via amministrativa, ma con tempi lunghissimi che incidono sulla effettiva possibilità di esercitare un proprio diritto.
In linea di principio, questi ultimi dovrebbero semplicemente predisporre la richiesta amministrativa e allegare i documenti necessari, ma purtroppo come detto i tempi di attesa sono elevatissimi.
In ordine al problema interveniva con una sentenza il Tribunale di Roma che prendeva atto della problematica delle lunghissime liste di attesa e stabiliva che “si può affermare che simili coordinate temporali si sostanzino in un diniego di riconoscimento del diritto vantato dai richiedenti, giustificando così il loro accesso alla via giurisdizionale” (Tribunale Roma, sez. I, 29/01/2019, n. 2055).
Tale orientamento del Tribunale si evolveva nelle pronunce successive statuendo che non era necessario attendere 730 giorni prima di iniziare l’azione giudiziaria, né dover necessariamente depositare una preventiva domanda amministrativa al Consolato.
Tuttavia, pur trattandosi di un orientamento prevalente è sempre soggetto ad eventuali cambiamenti, soprattutto nell’ottica della giurisprudenza di legittimità della Cassazione pertanto si consiglia di presentare la domanda al Consolato e di allegare il relativo documento.
– Informazioni sulla procedura
Il Tribunale competente per il riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis
è il Tribunale del luogo di nascita dell’avo italiano, purché si trovi nel relativo distretto di riferimento la sezione specializzata in materia di immigrazione. In alternativa il tribunale competente nel distretto del luogo di nascita dell’avo .
In precedenza il tribunale competente era quello di Roma, ma la normativa in vigore dal 2021 ha stabilito il cambiamento sopra indicato.
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INFORMAZIONI GENERALI SULL’ASSISTENZA LEGALE
Il riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis può essere un processo complesso e lungo, che richiede una buona conoscenza dei requisiti specifici e delle procedure da seguire.
Per questo motivo, è consigliabile rivolgersi a un avvocato specializzato nel settore dell’immigrazione e delle procedure di acquisizione della cittadinanza italiana per avere maggiori informazioni e supporto durante l’iter di riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis.
Gli avvocati dello studio C&P Legal sono specializzati nell’assistenza per le questioni di immigrazione e in particolare per il conseguimento della cittadinanza.
Vi potremo aiutare a comprendere i requisiti specifici richiesti dalle autorità italiane e ad evitare errori nella raccolta dei documenti necessari. Inoltre, può fornire assistenza legale per i casi di acquisto attraverso il procedimento giudiziario, alternativoa quello amministrativo.
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