Diritto del lavoro

Uno studio legale per assistervi nelle cause in materia di Diritto del lavoro

In materia di Diritto del Lavoro e nei rapporti lavorativi spesso si verificano dei contenziosi legati alla violazione di diritti e doveri dell’una o dell’altra parte (lesione diritti quali tfr, retribuzione, mansioni, esatto inquadramento).

Lo studio legale C&P Legal assiste nelle cause di lavoro sia le aziende che i lavoratori per consentire ai propri assistiti di ricevere la più completa tutela dei propri diritti.

DOVE OPERIAMO

Il nostro studiograzie alla sua rete capillare di legali, opera in tutta Italia garantendo assistenza legale “on line” e “di persona” a chiunque ne avesse necessità.

Attraverso la partnership di legali specializzati e professionisti esperti in tutti i settori collegati, mettiamo a disposizione dei propri clienti condizioni  di assistenza particolarmente favorevoli.

PROFESSIONISTI OPERANTI IN PARTNERSHIP

Nello specifico, ci avvaliamo della collaborazione di professionisti di comprovata esperienza nei seguenti ambiti:

  • quello della consulenza del lavoro,
  • quello psicologico e quello medico-legale per cause in materia di mobbing ovvero di risarcimento danni per infortuni sul posto di lavoro o fattispecie correlate;
  • quello fiscale con commercialisti esperti;
  • quello strettamente legale per lo svolgimento di tutte le attività necessarie a consentire i propri clienti di ottenere un giusto e rapido risarcimento.

CONDIZIONI DI ASSISTENZA MESSE A DISPOSIZIONE DALLO STUDIO

  • conteggi e consulenza del lavoro specifica;
  • acconto minimo sui compensi;
  • corrispettivo a definizione della vertenza
  • assistenza post vertenza.

IL RAPPORTO DI LAVORO

Il rapporto di lavoro, è il rapporto instaurato tra il datore di lavoro ed il lavoratore fondato su un contratto a prestazioni corrispettive. Esso è caratterizzato, da un lato, dall’obbligazione del primo alla retribuzione e, dall’altro, dall’obbligazione del secondo allo svolgimento della prestazione in conformità agli accordi siglati tra le parti.

Il lavoratore al momento dell’assunzione riceve dall’azienda la qualifica, le mansioni a cui sarà adibito, l’indicazione del luogo di svolgimento dell’attività lavorativa, il tempo e gli orari lavorativi. Il tutto è la manifestazione dell’estrinsecazione del potere direttivo del datore di lavoro.

Il datore di lavoro, attraverso l’esercizio del potere direttivo, ha la possibilità di controllare e sorvegliare la condotta del lavoratore, nei limiti stabiliti dalla l. 200/80 (cosiddetto statuto dei lavoratori).

Il contratto di lavoro di tipo subordinato è un contratto di durata che prevede l’adempimento da parte del lavoratore di obbligazioni continuative nel tempo. L’orario di lavoro è disciplinato dalla normativa codicistica e  dalla contrattazione collettiva, nel rispetto dei limiti previsti dall’art.36 della Costituzione

La legge prevede periodi di riposo, ferie, malattie e festività a salvaguardia della salute del prestatore d’opera.

DIFESA DEL LAVORATORE. Le principali cause di lavoro affrontate dallo studio legale

  • Tutela della retribuzione:

La retribuzione mensile è il corrispettivo che spetta al lavoratore per le attività prestate. Essa è composta da elementi di base e da elementi accessori.

Quando non vengono riconosciuti gli importi spettanti al lavoratore nasce l’esigenza della tutela della retribuzione. In considerazione di ciò sussiste la possibilità per il dipendente di percepire le differenze retributive, le somme dovute per ferie e permessi non goduti, straordinari, malattie non pagate, ecc.

Lo studio C&P Legal garantisce anche attraverso le partnerships con consulenti del lavoro l’analisi della congruità delle somme percepite e l’assistenza legale per l’ottenimento di quanto in diritto del cliente.

DIFESA NELLE MODIFICHE DEL RAPPORTO LAVORATIVO

-Cambiamento mansioni o qualifiche

Il rapporto lavorativo può essere modificato nelle mansioni o qualifiche per espressa volontà del datore di lavoro. Questi nell’ambito del suo potere direttivo può collocare il lavoratore ad altre attività, o determinare trasferimenti o ancora cambi di mansioni e qualifiche. Tutto però potrà avvenire senza imporre una retrocessione del lavoratore a livelli inferiori (demansionamento).

– promozioni

Sono dei passaggi a livelli o qualifiche superiori per volontà di parte datoriale come conseguenza di scelte aziendali in virtù di gratifiche o premi per il tipo e le modalità di esecuzione della prestazione

– Reclamo qualifica superiore

Il lavoratore, a causa delle prestazioni svolte attinenti a livelli o qualifiche superiori rispetto a quelle riconosciute da contratto, può con azione giudiziaria ottenere il riconoscimento del livello o della qualifica di grado superiore come previsto dal CCNL . In conseguenza del riconoscimento del livello superiore verrebbe applicato il relativo trattamento economico.

Lo studio C&P Legal preliminarmente analizza la correttezza di trasferimenti modifiche delle mansioni e delle qualifiche. L’operazione viene effettuata al fine di escludere anche l’eventualità di demansionamento formale o sostanziale del lavoratore o per consentire a quest’ultimo di reclamare in maniera legittima la qualifica superiore se spettante.

INTERRUZIONE RAPPORTO LAVORATIVO E TUTELA DEI DIRITTI

  •  Dimissioni

Le dimissioni sono l’atto volontario con cui il lavoratore decide di interrompere il rapporto di lavoro nel rispetto dei termini di preavviso. Le dimissioni devono essere comunicate alla Direzione Provinciale del Lavoro al fine di appurare che il dipendente non abbia subito pressioni per la scelta di concludere il rapporto

E’ la forma di recesso da parte del datore di lavoro che coinvolge contestualmente una pluralità di lavoratori e che comporta una soppressione dei posti conseguente a riduzione, trasformazione o cessazione di attività o di lavoro.

Il licenziamento collettivo segue procedure particolari in conseguenza del numero di persone coinvolte nella conclusione del rapporto lavorativo

  •  licenziamento individuale:

E’ la forma di recesso imposta da parte datoriale ad un singolo dipendente e può avvenire per varie ragioni.

e’ il tipo di licenziamento disciplinare, determinato in conseguenza di comportamenti espressamente previsti dalla legge del lavoratore tanto gravi da non consentire la prosecuzione del rapporto di lavoro con interruzioni immediata e senza preavviso.

Licenziamento per giustificato motivo soggettivo

e’ la forma di licenziamento conseguente a comportamenti tipizzati dalla legge che determinano violazioni dal punto di vista disciplinare che non presentano una gravità da comportare il licenziamento per giusta causa ma comunque tale da non consentire la prosecuzione del rapporto lavorativo. I. questo caso va riconosciuto il preavviso.

Licenziamento per giustificato motivo oggettivo

e’ la forma di recesso forzoso del rapporto lavorativo conseguente a ragioni legate all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro, a  crisi generalizzata o altri motivi che impongono la riduzione dell’attività aziendale.

Il lavoratore che subisce un licenziamento deve essere prontamente ed adeguatamente assistito visto l’esistenza di limiti temporali ben precisi stabiliti dalla legge per la relativa impugnazione e lo studio C&P Legal assiste il lavoratore in tutte le fasi relative ai licenziamenti anche quella di impugnazione.

  •  impugnativa di licenziamento, il licenziamento ritenuto invalido, illegittimo, discriminatorio o ingiusto, deve essere impugnato dal lavoratore nel termine di 60 giorni. Il termine decorre dall’avvenuta comunicazione da parte del datore di lavoro. L’impugnazione può avvenire o direttamente con ricorso depositato in tribunale ovvero una qualsiasi comunicazione scritta secondo le formalità previste dalla legge. Deve poi seguire nel termine di giorni 180, a pena di inefficacia dell’impugnazione, l’inizio della relativa causa in tribunale.
La disciplina innovata

La disciplina negli ultimi anni è stata innovata prima con la cd. Riforma Fornero che ha modificato le modalità di procedura da adottare oltre che le conseguenze da applicare in caso di accertamento di un licenziamento invalido o illegittimo. Successivamente con l’introduzione del jobs act che ha previsto effetti differenti in caso di licenziamento invalido o illegittimo.

Invero, originariamente si applicava l’art. 18 dello statuto dei lavoratori per le aziende oltre i 15 dipendenti e per quelle inferiori 604/1966 e successive modifiche della l. 108/1990. I licenziamenti in assenza di giusta causa o giustificato motivo erano invalidi e comportavano l’obbligo di reintegrare il lavoratore, per le imprese con più di 15 dipendenti. Per le imprese più piccole invece c’era il solo obbligo di risarcimento del danno.

La Riforma Fornero

La Riforma Fornero prevista dalla L. 92/2012 ha esteso i casi in cui il giudice può applicare la tutela risarcitoria in luogo della reintegra nel posto di lavoro. Sanzioni meno afflittive per il datore del lavoro e circoscrizione dei limiti di appliCazione della tutela reale sono maggiormente previtsti dal D. Lgs. 23/2015. Si tratta del decreto attuativo che, nell’ambito delle riforme previste dal Jobs Act, ha introdotto il contratto a tutele crescenti.

Conformemente alle nuove norme, entrate in vigore il 7 marzo 2015, il diritto alla reintegrazione spetta solo in caso di licenziamenti nulli o discriminatori. Con riferimento ad alcune specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare ingiustificato può esserci anche la reintegra.

Per i licenziamenti intimati in assenza di giustificato motivo o giusta causa, invece, il lavoratore licenziato ha diritto solo a un’indennità, pari a 2 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR per ogni anno di servizio. Il tutto comunque entro un minimo di 6 e un massimo di 36 mensilità. Questi sono i nuovi tetti introdotti dal Decreto Dignità, mentre il D. Lgs. 23/2015 prevedeva un minimo di 4 e un massimo di 24 mensilità.

Le mensilità sono dimezzate per le imprese con meno di 16 dipendenti.

Se, poi, il licenziamento è privo del requisito della motivazione, il giudice condanna il datore di lavoro a pagare un’indennità (di importo compreso tra le 2 e le 12 mensilità), ma dichiara estinto il rapporto di lavoro.

Corrispettivi al momento della fine del rapporto di lavoro
  • Indennità sostitutiva del preavviso; al momento dell’interruzione del rapporto lavorativo a seguito di recesso effettuato da una parte nei confronti dell’altra è necessario rispettare un termine di preavviso, che varia in relazione al ccnl, la violazione del quale comporta la necessità di pagamento della relativa indennità.
  • TFR, è il trattamento economico dovuto al lavoratore per la conclusione del rapporto lavorativo.

MOBBING

Il “mobbing” consiste in una serie di atti, molestie, umiliazioni, violenze morali, esclusioni e comportamenti persecutori operati nei confronti di un lavoratore aventi lo scopo di creare un ambiente lavorativo impraticabile per il dipendente spingendolo alle dimissioni o inducendo in quest’ultimo al compimento di errori tali da giustificarne il licenziamento.

In generale, si tratta di un sistematiche condotte volte a minare la sicurezza, la stabilità e la serenità mentale e psicologica del lavoratore per impedire la prosecuzione del rapporto lavorativo ma può avere a  volte anche delle conseguenze sotto il profilo fisico o sessuale.

Tali condotte sono realizzate dal datore di lavoro o da un superiore gerarchico nei confronti di un dipendente nel qual caso si parla di “bossing” (o “mobbing verticale”).

Se tale pratica illecita invece viene praticata da alcuni lavoratori nei confronti di un loro collega per determinarne l’emarginazione in conseguenza dei più svariati motivi (politici, etnici, razziali, di orientamento sessuale ecc) in questo caso si parla di “mobbing orizzontale”.

Stante i gravi effetti anche dal punto di vista psicologico oltre che lavorativo e anche patrimoniale, è opportuno essere seguiti immediatamente da un esperto. Questi fonirà indicazioni su come comportarsi quando il lavoratore nota dei comportamenti di questo tipo ai suoi danni.

Il nostro Studio Legale offre ampia consulenza ed assistenza in caso di cause di lavoro per mobbing anche con supporto psicologico di esperti professionisti convenzionati con il nostro studio.

TUTELA DELLE AZIENDE NELLE VERTENZE DI LAVORO

Lo studio legale C&P Legal nell’ambito delle esperienze maturate garantisce alle aziende assistenza specializzata nella cura, gestione, consulenza ed assistenza processuale in cause di lavoro come quelle per i seguenti casi:

  • procedimenti disciplinari, contestazioni disciplinari e irrogazione delle sanzioni;
  • licenziamento individuale e licenziamento collettivo;
  • procedure di consultazione sindacale
  • diritto sindacale: contratto collettivo di vario livello con assistenza delle parti trattanti nelle trattative,
  • assistenza in caso di ispezioni eseguite da enti amministrativi quali INPS, INAIL e Ministero del Lavoro e tutela in caso di relativi accertamenti e successivo contenzioso;
  • sicurezza sul lavoro relative alla L. 231;
  • conciliazioni: transazioni, risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, composizione bonaria di vertenze di lavoro;
  • consulenza e assistenza processuale per tutte le vertenze lavorative.

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