Prove nei procedimenti civili e familiari: il ruolo delle agenzie investigative autorizzate

Nel contesto delle controversie civili e familiari, il valore delle prove assume un’importanza determinante. In procedimenti come separazioni con addebito, affidamento dei figli, controversie tra soci o sospetti di violazione del patto di non concorrenza, la disponibilità di elementi concreti può incidere in modo significativo sull’esito del giudizio.

Sebbene la produzione probatoria sia regolata da criteri rigorosi, il legislatore riconosce l’ammissibilità di materiale raccolto da soggetti terzi, purché nel rispetto delle norme sulla privacy e della liceità della fonte. In questo contesto si inserisce l’attività dell’investigatore privato, figura professionale prevista e regolamentata dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS).

Chi è e cosa fa un investigatore privato

L’investigatore privato è un professionista autorizzato dal Ministero dell’Interno a svolgere attività di raccolta di informazioni e prove per conto di privati, aziende e studi legali. Le sue competenze spaziano dalle indagini familiari (infedeltà, affido minori, controllo su comportamenti sospetti) alle investigazioni aziendali (furti interni, assenteismo strategico, concorrenza sleale).
Opera nel rispetto della legge e con strumenti adeguati per documentare situazioni che richiedono verifiche discrete ma approfondite.

Quando è utile rivolgersi a un investigatore privato

Esistono situazioni in cui le prove a disposizione delle parti sono insufficienti o difficili da reperire attraverso canali tradizionali. Alcuni esempi tipici includono:

  • Cause di separazione con richiesta di addebito, dove è necessario dimostrare comportamenti lesivi del vincolo coniugale;
  • Contenziosi sull’affidamento dei minori, in cui può essere rilevante documentare la condotta di uno dei genitori;
  • Violazioni del patto di non concorrenza, con monitoraggio delle attività di ex dipendenti;
  • Conflitti tra soci o dipendenti, in presenza di furti interni, assenteismo strategico o divulgazione di informazioni riservate.

In tutti questi casi, la raccolta di prove documentate – come fotografie, filmati, tracciamenti autorizzati e testimonianze – può rafforzare notevolmente la posizione processuale.

Rilevanza giuridica e limiti

Le prove raccolte da un’agenzia investigativa sono considerate ammissibili solo se ottenute nel rispetto delle norme vigenti, in particolare in materia di privacy, proporzionalità e liceità della fonte. In ambito giudiziario, il valore probatorio del materiale investigativo dipende dalla modalità con cui è stato acquisito: è necessario che le indagini non violino diritti costituzionalmente garantiti, come il diritto alla riservatezza (art. 2 e 15 Cost.), né la normativa sulla protezione dei dati personali regolata dal Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) e dal D.lgs. 196/2003 così come modificato dal D.lgs. 101/2018.

Inoltre, l’attività investigativa deve essere svolta da soggetti in possesso di regolare autorizzazione prefettizia, come previsto dagli articoli 134 e seguenti del T.U.L.P.S. (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) e dal D.M. 269/2010 (Regolamento attività investigative private).

È quindi essenziale affidarsi a professionisti autorizzati e abilitati, che conoscano i limiti di intervento e agiscano in costante coordinamento con il legale di riferimento, per garantire la validità e l’utilizzabilità delle prove eventualmente raccolte.

Il contesto urbano e la collaborazione professionale

Nelle grandi città come Milano, dove le dinamiche familiari, aziendali e patrimoniali si fanno sempre più complesse, è frequente che gli studi legali collaborino con agenzie investigative specializzate. In particolare, in ambito metropolitano, la tempestività nella raccolta delle informazioni e la conoscenza del territorio possono fare la differenza.

Nelle città più complesse come Milano, questa collaborazione assume un valore ancora più rilevante, anche grazie alla presenza di operatori qualificati sul territorio come Syria Group, agenzia investigativa su Milano, che fornisce supporto a privati e studi legali in procedimenti delicati e ad alto impatto emotivo.

Conclusione

L’investigatore privato, quando opera in modo lecito e coordinato con il legale, rappresenta uno strumento prezioso per la tutela degli interessi del cliente.

La giurisprudenza più recente ha più volte riconosciuto l’efficacia delle prove raccolte attraverso canali investigativi autorizzati, a patto che siano rispettati i criteri di liceità e proporzionalità.

In un contesto dove l’onere della prova può influenzare in modo decisivo l’esito di una causa, la sinergia tra studio legale e agenzia investigativa rappresenta una risorsa strategica da valutare attentamente.


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